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Design

I loghi sono dei dinosauri in estinzione o si stanno solo evolvendo?

13 febbraio 2025
3 minuti

Qualche giorno fa, con amici designer, è nato un dibattito interessante sul futuro dei loghi nel branding moderno. Le opinioni si sono divise nettamente: da un lato chi vedeva i loghi perdere centralità nell'era social, dall'altro chi li difendeva come pilastro di ogni identità di brand. Vi raccontiamo cosa ne pensiamo.

È stata una di quelle conversazioni che ti resta dentro e ti fa riflettere. Nel 2025, questa domanda ci sembra più attuale che mai: i loghi stanno davvero perdendo la loro rilevanza? È una riflessione che ci tocca da vicino, perché come studio di design sappiamo quanto sia importante creare identità visive che vadano oltre il semplice logo.

Il logo Apple: la madre di tutte le logo evolution.

Il logo si evolve come qualsiasi specie vivente

Per oltre un secolo, i loghi sono stati il cuore pulsante del branding, simboli di fiducia e riconoscimento. Ma oggi osserviamo un cambiamento profondo: dal branding dinamico alle esperienze guidate dall'intelligenza artificiale, tutto sta evolvendo. E noi ci chiediamo: i loghi sono davvero solo reliquie del passato o restano ancora centrali nell'identità di un brand?

Il branding non è più statico, ma un racconto in continua evoluzione che respira e si trasforma continuamente.

La rivoluzione del branding dinamico

Parliamo di branding dinamico. Un tempo i loghi erano intoccabili, oggi i brand più coraggiosi abbracciano la fluidità. Pensiamo ai doodle di Google o ai gradient di Spotify: non sono più simboli statici ma piattaforme narrative in continua evoluzione. Warner Bros. ha fatto un passo ancora più audace, trasformando il suo iconico scudo in un elemento dinamico che si adatta al contenuto che rappresenta.

I doodle quotidiani di Google trasformano il logo in una piattaforma di narrazione.

Minimalismo: less is less?

Il minimalismo ha davvero semplificato troppo? Gli anni 2010 ci hanno portato il flat design, lodato per la sua chiarezza. Ma forse siamo andati oltre. Guardiamo Instagram: dalla sua iconica macchina fotografica stile Polaroid a un semplice simbolo sfumato. O Airbnb, il cui "Bélo" minimalista ha scatenato discussioni per la sua somiglianza con... beh, un po' di tutto.
La vera sfida non è semplificare, ma trovare l'equilibrio tra essenzialità e personalità.

L'AI rielabora le regole del branding

L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui pensiamo al branding. Immaginiamo loghi che si trasformano in base alla posizione geografica o ai dati dell'utente. È affascinante, ma ci fa riflettere: se l'utente ricorda l'esperienza ma non il logo, abbiamo comunque centrato l'obiettivo?

Tailor Brands, uno dei tool online di generazione AI di loghi (per nostra fortuna, al momento, ancora brutti 😅).

Social media: meme vs marchio

I social media hanno riscritto le regole del gioco. Il pubblico oggi ricorda più facilmente un TikTok virale o un tweet provocatorio che un logo. Un singolo meme può creare più riconoscibilità di un logo perfettamente progettato. È questa la sfida che le nuove piattaforme social lanciano a chi opera nel mondo del branding. Guardiamo ad esempio Duolingo: la sua mascotte è diventata più riconoscibile del logo stesso.

Duolingo ha guadagnato popolarità su TikTok grazie ai suoi meme virali.

Il futuro è integrazione, non estinzione

Ma non corriamo troppo. Nonostante questi cambiamenti, i loghi mantengono il loro valore. Pensiamo alla mela morsicata di Apple o agli archi di McDonald's: sono ancora profondamente radicati nella memoria collettiva. I loghi restano un'ancora fondamentale, specialmente negli spazi fisici, dal packaging alle vetrine dei negozi.

Noi la pensiamo così...

Crediamo che i loghi non sono morti, si stanno evolvendo. Non è una questione di rilevanza, ma di integrazione. Come designer, la nostra sfida è creare loghi che siano memorabili e al tempo stesso flessibili, capaci di adattarsi e crescere insieme al brand. È questo il futuro che ci appassiona: un'identità visiva che sia coerente ma dinamica, riconoscibile ma evolutiva. Il logo del futuro non è un simbolo statico, ma un elemento vivo che respira insieme al brand.
Perché per noi il design non è mai stato solo una questione di forme e colori, ma di raccontare storie che durano nel tempo 🦕.

ROBERTA
amarena team @amatroby