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I BIAS 2/4

I bias cognitivi che ci portano fuori strada per eccesso di informazioni.

24 maggio 2023
4,5 minuti

Hai mai sentito parlare di bias cognitivi? Sono filtri mentali che influenzano i nostri comportamenti e le nostre decisioni. Non sono sempre basati sulla logica, ma purtroppo tutti noi ne siamo vittime. In questo articolo, scopriremo alcuni dei bias più interessanti e sorprendenti che ci portano a prendere decisioni illogiche quando siamo sommersi da troppe informazioni.

Io ho ragione e tu torto

Il primo gruppo di bias riguarda l'impossibilità di riconoscere di essere vittime di pregiudizi. Il bias più rappresentativo è quello del Punto cieco, in cui, in sostanza, le persone negano di subire pregiudizi. Ma la verità è che spesso non ce ne accorgiamo, perché questi bias sono legati all'inconscio e agli automatismi.

Ci piace strano

La mente è attratta dalle cose stravaganti, non dalle cose normali e standard. Il bias più significativo di questo gruppo è l'Effetto del senso umoristico, che ci fa ricordare meglio gli elementi umoristici rispetto a quelli non umoristici. Questo è evidente anche nel marketing, dove le strategie spesso sfruttano l'umorismo per essere più efficaci e memorabili.

Rotta verso l'iceberg

Questo gruppo di bias conferma quanto sia bello avere ragione e quanto le nostre convinzioni possano accecarci e impedirci di ascoltare le opinioni altrui. Il bias più noto di questo gruppo è quello della Conferma, che ci porta a cercare prove a favore delle nostre opinioni e a ignorare le prove contrarie.

La memoria è l'intelligenza degli idioti.
Albert Einstein

Quanto vale un cioccolatino?

Ognuno di noi è diverso e ha gusti diversi, quindi i bias hanno impatti differenti. Uno dei bias più diffusi è l'Ancoraggio, che ci fa non riconoscere il vero valore delle cose se prima non conosciamo il loro valore. Ad esempio, se pensiamo che un cioccolatino costi poco, potrebbe sembrarci troppo pagarne uno 10 euro.

Se la memoria non mi inganna…

Hai mai sentito parlare del Bias della Disponibilità? Questo bias ci porta a dare troppa importanza a ciò che abbiamo già vissuto e a rifugiarci nella comfort zone dei nostri ricordi.
Probabilmente Einstein aveva ragione quando diceva che la memoria è l'intelligenza degli idioti. Non ha senso trattenere nella memoria tutto ciò che possiamo trovare nei libri.
Ecco perché, ogni tanto, potrebbe essere utile esercitare la mente, cercando di vivere ogni esperienza come se fosse la prima volta, lasciando che gli eventi ci sorprendano.

Roberta e Renato
amarena team
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