progettistoriebiocontatti
I BIAS 4/4

I bias cognitivi che ci portano fuori strada per eccesso di velocità.

25 gennaio 2024
4,5 minuti

I bias cognitivi sono come ombre che possono influenzare la luce della nostra percezione, orientando i nostri comportamenti e processi decisionali in modo irrazionale e spesso ingannevole. Non siamo immuni da questi pregiudizi che possono condurci a prendere decisioni affrettate e non sempre sagge. Riconoscere questi meccanismi ci può aiutare a creare comunicazioni più empatiche e coinvolgenti, che riescano a toccare il cuore delle persone e a rimanere impresse nella loro memoria. In questo articolo esploreremo insieme i bias cognitivi più curiosi e sorprendenti, che sono il risultato della nostra estrema velocità di pensiero che talvolta può portarci a sbagliare nella valutazione delle cose.

Potere alla brugola

A volte, per natura, tendiamo a completare ciò in cui abbiamo investito tempo ed energia. La nostra mente è programmata per essere veloce e portare a termine ciò che abbiamo cominciato, ma tende a essere pigra e poco attiva verso ciò che non abbiamo ancora iniziato. Da procrastinatori incalliti, lo viviamo sulla nostra pelle ogni giorno.
Il primo gruppo di bias legati alla velocità di pensiero sono associati a questo meccanismo mentale e il bias più interessante di questo gruppo è l'Effetto IKEA.

Questo effetto mostra come la nostra mente sia incline a portare a termine ciò in cui abbiamo dato un contributo. Anzi, tendiamo addirittura a sovrastimare progetti, idee o oggetti che abbiamo costruito con le nostre mani. Ad esempio, un mobile IKEA che abbiamo montato con le nostre mani sembra avere più valore rispetto a uno già preconfezionato perché rappresenta la nostra energia, il nostro impegno e quindi una maggiore importanza. Questa tecnica viene spesso utilizzata per responsabilizzare il team di lavoro, affidando a un membro una parte del progetto da realizzare, aumentando così la propensione a lavorarci con passione.

Mannaggia alla sfortuna

A volte amiamo avere ragione! Avere ragione è gratificante, soddisfacente e ci fa sentire superiori. Tuttavia, la nostra mente fa qualche capriccio a riguardo e tende a sovrastimare le nostre capacità. Per agire con sicurezza, abbiamo bisogno di sentirci fiduciosi, di sapere che il nostro impatto sarà significativo e che quello che stiamo facendo ha una certa importanza. In questo gruppo di bias, spiccano l'Effetto Dunning-Kruger e la Sindrome dell'egoista.

L'Effetto Dunning-Kruger spiega l'atteggiamento di alcune persone che credono di essere competenti in un argomento, nonostante non lo siano davvero. Questo bias si contrappone alla cosiddetta Sindrome dell'impostore, che si verifica quando le persone tendono a sottostimare le proprie abilità.
La Sindrome dell'egoista è invece un processo di autoconsolazione secondo il quale i successi sono solo merito tuo, mentre i fallimenti sono causati da fattori esterni o da altre persone. Vi è mai capitato di dare la colpa alla sfortuna se qualcosa non andava bene e di prendervi invece tutto il merito in caso contrario? A noi quasi tutti i giorni!

Meglio un uovo oggi o una gallina domani?

Non è semplice abbandonare un atteggiamento che ci portiamo dietro da sempre, soprattutto se la società stessa ci incoraggia a mantenerlo. Viviamo in un'epoca in cui tutto deve essere immediato e questo fa nascere mentalità che riflettono questa cultura. Ad esempio, il bias dello Sconto iperbolico ci porta a preferire una piccola ricompensa subito, anziché aspettare una gratificazione più grande in futuro.

Less is more

Per evitare di affrontare situazioni complesse, la mente ci fa prendere scorciatoie, come nel Bias delle convinzioni, che ci porta a interpretare i dati come più ci aggrada, facendoci commettere errori ancora più grandi. Un altro bias di questa famiglia è l'Effetto rima, che consiste nel trasformare i concetti in rime per renderli più memorizzabili.

Non si torna indietro

La mente ha un modo molto interessante di proteggere il nostro benessere: evitando di prendere decisioni che potrebbero essere irreversibili.
L’Effetto esca è un fenomeno psicologico di questo gruppo di bias che si verifica quando le persone sono influenzate dalla presenza di un'opzione supplementare che rende un'altra opzione più attraente.
Ad esempio, se stai cercando di decidere se comprare un telefono A o B, e viene presentata un'opzione C che è simile a B ma più costosa, potresti essere più incline a scegliere il telefono B rispetto a quando non ci fosse l'opzione C. L'Effetto esca ci spinge quindi a fare una scelta comparando le opzioni presentate in modo diverso rispetto a quando non ci sono opzioni supplementari. È un modo in cui la percezione può essere influenzata da elementi esterni.

Il succo del discorso

Capire i bias cognitivi può essere molto utile nel marketing e comunicazione perché ci aiuta a capire come le persone prendono decisioni e come le possiamo influenzare. Conoscere i bias ci permette di creare messaggi e campagne di marketing più persuasive che tengano conto di come le persone effettivamente pensano e agiscono. Questo può aumentare la probabilità che i nostri messaggi vengano recepiti positivamente e che le persone decidano di acquistare i nostri prodotti.

Conoscere i bias cognitivi ci permette inoltre di comunicare in modo più empatico e di connetterci con i nostri clienti in modo più efficace, aumentando le possibilità di capire le loro menti ed entrare nei loro cuori.

Roberta e Renato
amarena team
Spargiamo la voce